List of Services
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Nuove accoglienze a Villa SabrinaNuove accoglienze a Villa Sabrina
La terapia occupazionale di Villa Sabrina rientra nel Piano Individuale di Assistenza come progetto finalizzato al recupero funzionale di ogni Ospite.
Ogni progetto di riabilitazione psicofisica viene strutturato in modo allegro e giocoso, senza far pesare eventuali disautonomie ma stimolando le capacità residue di ogni Ospite al fine di far contribuire tutti, per la propria parte, alla realizzazione di oggetti visibili ed utili.
Dai lavori di Arteterapia e Terapia Occupazionale del mese di maggio, seguiti dalla pittrice Ory Tartari è nato il progetto “La via delle rose e dei nidi “, sono nati nuovi alloggi per gli uccellini che giornalmente vengono a visitare e portano allegria alla nostra struttura.
Tutti gli Ospiti si sono scoperti geometri, architetti, muratori e carpentieri, hanno evidenziato i bisogni degli uccellini, dove potevano appoggiare i piedi per mangiare, la realizzazione di un tetto, come entrare nei nidi, nidi per uccellini maschi, nidi per femmine e nidi d’amore.
Un progetto entusiasmante che ha visto una grande partecipazione terminata con la scelta del luogo dove appenderli per poterli ammirare e verificare che abbiano da mangiare e che siano da riparo dal caldo e dalle intemperie.
Perché noi siamo sempre aperti a nuove accoglienze
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SI ACCENDE IL NATALE A VILLA SABRINASI ACCENDE IL NATALE A VILLA SABRINA
Per condividere momenti Fantastici
Finalmente ci avviciniamo al momento più bello dell’anno dove tutte le energie di dipendenti e anziani si concentrano sulla bellezza ed il calore delle Feste di Natale.
Tutti, a seconda delle proprie abilità e potenzialità, sono impegnati e si adoperano per proporre e creare addobbi per l’albero, per il presepe e per organizzare la “Festa degli Auguri“, un pomeriggio di condivisione, ricordi ed emozione per tutti, anche per Babbo Natale che forse verrà a farci visita.
In una residenza protetta a misura d’uomo si sconfigge la solitudine ed emerge la bellezza di momenti di condivisione e di calore; così le Feste tornano ad essere quelle di una volta con il calore della propria famiglia e di un ambiente accogliente.
Buone Feste
Villa Sabrina
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Villa Sabrina, punto di riferimento per la terza etàVilla Sabrina, punto di riferimento per la terza età
RESIDENZA PROTETTA SPECIALIZZATA NELL’ASSISTENZA DI PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI
Nella struttura di Villa Sabrina Residenza Protetta (autorizzata dalla regione Umbria con delibera n. 11379 del 12/12/2003, accreditata con la Regione Umbria e convenzionata con ASL e Comuni) in un ambiente accogliente e confortevole, lo staff infermieristico e medico dedica tempo e risorse per aiutare l’Ospite, autosufficiente e non, a combattere la solitudine e l’isolamento dovuto all’età ed a vincere il disagio che alcune limitazioni psicofisiche posso creare nella gestione della vita quotidiana.
Gli Ospiti sono in genere persone che hanno bisogno di assistenza ed aiuto nelle 24 ore per avere cura di sé, di riabilitazione e prestazioni sanitarie, nonché di incentivi a svolgere le attività utili al mantenimento ed al recupero delle proprie abilità cognitive, funzionali e motorie.
Il personale della residenza protetta Villa Sabrina possiede una grande esperienza acquisita sul campo e mediante specifica preparazione professionale. Gli addetti all’assistenza seguono periodicamente, infatti, corsi di specializzazione per la mansione da svolgere.
Vengono intrapresi, all’interno della Residenza, interventi di mobilizzazione e di recupero dell’autonomia psicofisica, terapia occupazionale e musicoterapia, attività che, integrate all’interno del piano di trattamento individuale dell’Ospite, concorrono a far evolvere positivamente lo stato psicofisico dell’Ospite stesso.
Quando il recupero non è quello sperato e gli handicap persistono, la struttura cerca di adeguarsi alle esigenze personali, riducendo al minimo il disorientamento di chi si trova privato della propria autonomia.
Il voler erogare servizi di qualità e l’attenzione da sempre rivolta alle necessità degli anziani, ha portato ad un particolare interesse ed impegno nell’assistenza agli anziani affetti dalla malattia di Alzheimer e da altre forme di demenza.
È per questo che Villa Sabrina rappresenta il primo Centro in Umbria ad applicare un percorso completo di assistenza non farmacologica per i malati di Alzheimer, attraverso la realizzazione di una Stanza e un Bagno Snoezelen, una metodologia non farmacologica basata sulla multisensorialità.
L’obiettivo delle terapie non farmacologiche è la riduzione di alcuni disturbi del comportamento con conseguente riduzione del carico farmacologico e quindi un miglioramento reale della qualità della vita dei pazienti.
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30 anni di assistenza con umanità e passione: il grazie di Sabrina Tini30 anni di assistenza con umanità e passione: il grazie di Sabrina Tini
Un anniversario da celebrare insieme
È stato un grande onore poter festeggiare i nostri 30 anni di attività con tutte le persone che hanno rappresentato e rappresentano un tassello importante di questo percorso: ospiti, familiari, medici, dipendenti e Istituzioni.
Un cammino iniziato con coraggio
30 anni sono un traguardo importante: tre decenni di passione, impegno e crescita. È l’occasione per riflettere sul cammino percorso, iniziato tra incertezze e timori, ma sempre affrontato con determinazione e senso di responsabilità, seguendo un principio guida:
“Ogni cosa deve essere fatta secondo scienza, coscienza ed umanità dell’assistenza e delle cure.”
Un grazie sincero
Ringrazio di cuore tutti i medici con cui abbiamo avuto l’onore di collaborare:
i dottori Tracchegiani, Bazzucchi, Morelli, le dottoresse Cicoletti, Diamanti, Proietti, Bianchini, Serva, l’AMATA Umbria nella persona della dott.ssa Longo e la Prof.ssa Patrizia Mecocci.
Un ringraziamento sentito al Sindaco dott. Liberati, al Comune di Otricoli, alla USL Umbria 2 e al Comune di Narni, che ci hanno sempre supportato con grande collaborazione.
Grazie anche a tutti i familiari che hanno creduto in noi e ci hanno affidato i loro cari nel tempo. Avere molti di loro presenti oggi è una grande gioia.
Un grazie speciale a tutti i dipendenti, per questi anni vissuti con professionalità, lealtà, impegno e passione.
Un percorso umano e imperfetto
Questi 30 anni sono stati un viaggio ricco di emozioni, tra momenti difficili e grandi soddisfazioni.
Ho trovato significativa una frase letta nel libro Wabi Sabi – Scoprire nell’imperfezione la bellezza delle cose:
“Non siamo su questa terra per essere perfetti ma per essere vivi. Occorre armarsi di umiltà per accettare che tutti possiamo sbagliare. Ed è proprio dagli errori che possiamo imparare, esplorare nuove soluzioni e crescere.”
Guardare al futuro con amore
Mi auguro che questa occasione sia per tutti noi un momento di riflessione, per guardare avanti con entusiasmo e per migliorarci ogni giorno, offrendo il meglio a chi ci sceglie per la cura dei propri cari.
Concludo con una frase di Madre Teresa di Calcutta che ci guida nel nostro lavoro:
“Nella vita di tutti i giorni non dobbiamo fare grandi cose ma piccole cose fatte con grande amore.”
Semplicemente, grazie.
Sabrina Tini
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Stai cercando un luogo SICURO, ACCOGLIENTE e PROFESSIONALE PER I TUOI CARI?Stai cercando un luogo SICURO, ACCOGLIENTE e PROFESSIONALE PER I TUOI CARI?
Ci sono momenti in cui la vita ci chiede di essere forti, quando un genitore invecchia, quando la malattia inizia a farsi sentire, quando la quotidianità diventa più fragile, nessuno dovrebbe sentirsi solo.
Alla Residenza Protetta Villa Sabrina, ogni persona è accolta con dignità e calore, in un ambiente protetto ma vivo, dove la fragilità non è un limite ma un punto di partenza per una nuova quotidianità fatta di cura, attenzione e relazione.
“Papà era confuso, disorientato, io mi sentivo in colpa, come se lo stessi abbandonando ma a Villa Sabrina ho trovato persone che ci hanno ascoltati, hanno accolto lui con dolcezza e me con rispetto e supporto.
Ora so che non è più solo e nemmeno io.” Carla, figlia di un Ospite
A Villa Sabrina la cura è una missione non un servizio, noi mettiamo al centro LA PERSONA offrendo assistenza qualificata, attenzione alla dignità dell’anziano in un ambiente sereno dove sentirsi a casa.
La struttura è immersa nel verde, luminosa, moderna, ogni ospite ha a disposizione spazi curati, assistenza sanitaria continua, attività quotidiane pensate per stimolare mente e corpo ed una presenza umana costante, fatta di sguardi, sorrisi e parole che contano.
“Perché in ogni età della vita, meritiamo di sentirci a casa.”
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LA SOLITUDINE DELL’ANZIANO A CASALA SOLITUDINE DELL’ANZIANO A CASA
Una realtà spesso sottovalutata
La solitudine dell’anziano a casa è una condizione frequente ma troppo spesso ignorata. La propria abitazione, pur essendo un luogo privilegiato per ogni persona, può diventare un ambiente che limita la qualità della vita, specialmente per chi ha ridotta mobilità.
Quando la casa diventa isolamento
Restare a casa, soprattutto in solitudine o con familiari assenti per lavoro, può trasformare l’ambiente domestico in un luogo di isolamento anziché di sicurezza. La mancanza di una rete sociale attiva e la rarefazione dei contatti portano progressivamente alla perdita di autonomia.
Solitudine e declino psicofisico
Se vengono meno gli stimoli, la solitudine dell’anziano a casa diventa difficile da gestire. Nel tempo, le capacità psicofisiche e cognitive si riducono, con conseguenze che possono includere la depressione e la perdita delle autonomie.
Il ruolo della famiglia e degli stimoli quotidiani
È fondamentale il supporto familiare nel coinvolgere l’anziano nelle decisioni quotidiane, proporre l’uso di dispositivi semplici per comunicare o giocare, rendere gli ambienti domestici sicuri e stimolanti. Illuminazione adeguata, musica, foto e ricordi possono favorire la memoria e l’interazione.
L’importanza dell’attività fisica e del contatto umano
Le passeggiate all’aperto non andrebbero mai sottovalutate: l’attività fisica stimola l’umore e promuove la socialità. Anche pochi minuti al giorno possono fare la differenza nel contrastare la solitudine dell’anziano a casa.
Quando è necessario l’intervento medico
Se, nonostante gli stimoli, emergono segni di apatia, ansia o depressione, è opportuno consultare il medico di famiglia. Una valutazione delle condizioni fisiche, sociali e mentali dell’anziano può portare all’attivazione di servizi territoriali: assistenza domiciliare, centri diurni, trasporto, o residenze protette, anche temporanee, per ripristinare autonomie perdute
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EQUILIBRIO TRA ASSISTENZA AD UN FAMILIARE CON DEMENZA E STRESSEQUILIBRIO TRA ASSISTENZA AD UN FAMILIARE CON DEMENZA E STRESS
Come prendersi cura senza dimenticare sé stessi
Il ruolo del caregiver e la sfida della demenza
Il caregiver è “chi si prende cura”: assiste una persona in condizioni di necessità, come malati, anziani o persone con disabilità. Spesso si tratta di un familiare che non è preparato tecnicamente o psicologicamente, soprattutto quando deve affrontare forme di demenza con sintomi comportamentali e psichici complessi. Il paziente può vagare senza meta, avere perdita di memoria profonda o manifestare episodi di aggressività, anche durante attività quotidiane come l’igiene personale.
Lo stress del caregiver: un rischio reale
Chi assiste ogni giorno un familiare affetto da demenza può sperimentare stanchezza cronica, esaurimento emotivo, disturbi del sonno, ansia, depressione e un generale peggioramento della qualità della vita. Lo stress prolungato può anche ridurre le difese immunitarie.
Strategie per ritrovare l’equilibrio
Per affrontare questo percorso difficile è essenziale imparare a fermarsi e adottare strategie efficaci:
Riconoscere i segnali di stress: imparare a identificare pensieri, emozioni e sensazioni difficili.
Accettare la malattia: comprendere che la demenza è una condizione fuori dal proprio controllo.
Accogliere le emozioni: affrontare rabbia, tristezza, paura e senso di impotenza.
Dare significato alle azioni quotidiane: scegliere comportamenti guidati dai propri valori, non solo dalle necessità della malattia.
Chiedere aiuto: delegare alcune attività e ritagliarsi tempo per sé.
Verificare la presenza di geriatri locali: per un adeguato supporto terapeutico.
Valutare ricoveri di sollievo: le residenze protette offrono assistenza temporanea, permettendo al caregiver di recuperare le energie.
Prendersi cura di sé per poter continuare a prendersi cura
Le residenze protette non sono strutture di ricovero definitivo, ma uno strumento utile per alternare l’assistenza quotidiana con momenti di sollievo. Riconoscere e accettare i propri limiti è fondamentale per interrompere il circolo dello stress cronico e ritrovare un equilibrio tra le esigenze della cura e il benessere personale.
Villa Sabrina
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ALTUOFIANCOALTUOFIANCO
Un Servizio di Supporto per i Familiari di Anziani Non Autosucienti
Villa Sabrina si mette gratuitamente “ALTUOFIANCO” per consigliare familiari di pazienti anziani che stanno valutando percorsi di assistenza o di effettuare il ricovero in residenza. È possibile valutare insieme sia la presenza di altri servizi territoriali idonei sia l’erogazione del servizio vero e proprio, garantendo il totale rispetto della privacy.
“ALTUOFIANCO” ha lo scopo di offrire consigli ed informazioni utili per affrontare le sfide legate alla cura degli anziani non autosufficienti, per non sentirsi soli durante i momenti di difficoltà e poter avere le informazioni migliori per la valutazione delle strade da intraprendere per il ricovero in residenza protetta, anche temporaneo, riabilitativo o di sollievo.
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LABORATORIO UNA PALESTRA PER LA MENTELABORATORIO UNA PALESTRA PER LA MENTE
In collaborazione con un’ Educatrice Neurologa-neuropsicologa Villa Sabrina propone ai propri Ospiti un’articolata proposta di attività specifiche di motivazione e stimolazione come terapia non farmacologica dedicata alle aree maggiormente interessate ai processi di invecchiamento.
Nasce quindi un nuovo progetto di orientamento nel tempo e nello spazio, per il mantenimento e lo stimolo della memoria , del ragionamento, delle abilità linguistiche, dell’attenzione visiva, delle piccole autonomie come alimentarsi da soli, vestirsi, lavarsi, abilità manuali e gestione delle proprie cose possono diventare un ostacolo quando ci si trova davanti ad invecchiamento cerebrale.
Le attività e le schede proposte dall’ Educatrice sono tutte finalizzate a prevenire e ritardare gli effetti del declino cognitivo a beneficio di una migliore qualità della vita sia per la persona con deficit sia di chi se ne prende cura.
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Non è mai troppo tardi per iniziare a prendersi cura del proprio corpo e della propria menteNon è mai troppo tardi per iniziare a prendersi cura del proprio corpo e della propria mente
Esistono delle variabili che riguardano il diverso modo di invecchiare degli anziani, probabilmente riconducibili agli stili di vita, alimentazione ed a fattori genetici individuali che condizionano il processo di invecchiamento fisiologico di organi e tessuti.
E’ importante restare attivi sia fra le mura domestiche che in residenza protetta in quanto il movimento aiuta a prevenire i rischi di malattie croniche come obesità, diabete, affezioni cardiovascolari e la ginnastica rientra fra le attività più indicate per gli anziani: l’esecuzione di movimenti lenti e graduali permettono di maturare più consapevolezza del proprio corpo e di prevenire infortuni e cadute.
A Villa Sabrina viene svolta 2 volte a settimana l’attività di ginnastica collettiva dolce con professionisti del settore riabilitativo, proponendo ai nostri Ospiti dei “Giochi” per stimolare la motivazione al movimento e favorire le emozioni positive utilizzando il sorriso come strumento attivo degli esercizi proposti.
Si raggiungono così facili obiettivi, vengono accettati più facilmente gli esercizi da svolgere ed il risultato dell’attività fisica aumenta l’autostima, rilassa la mente e coinvolge tutti i presenti in un beneficio collettivo.
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LA TERAPIA OCCUPAZIONALE “IN MOSTRA” ALLA BCT LAB DI TERNILA TERAPIA OCCUPAZIONALE “IN MOSTRA” ALLA BCT LAB DI TERNI
Vedere esposti i risultati della terapia occupazionale svolta in Residenza Protetta è sempre una grande emozione per tutta l’equipe di lavoro ed assistenza.
Quell’oggetto esposto, indipendentemente dalla sua individuale bellezza, è il risultato di Piani Individuali di Assistenza, progettazioni per la rieducazione psicofisica e soprattutto sforzi personali contro le disautonomie e le incertezze del tratto.
Grazie alla preziosa collaborazione con la pittrice Orietta Tartari che segue l’attività di Arteterapia, tutti gli Ospiti hanno partecipato ad un tassello della realizzazione del quadro “ L’albero della vita” che la pittrice ha esposto all’interno della sua mostra personale svoltasi a Terni presso la BCT LAB che ha visto una folta presenza di pubblico e di interesse.
Ringrazio di cuore Orietta Tartari per questa bella opportunità e tutti i nostri collaboratori che con grande impegno lavorano con l’obiettivo di evidenziare e migliorare le capacità residue fisiche, emotive ed espressive di ogni persona presente in residenza.
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San Valentino non ha etàSan Valentino non ha età
SAN VALENTINO in quanto rappresentazione di Amore non ha limiti né scadenze; ogni età porta con sé sentimenti e ricordi che devono essere apprezzati e celebrati ogni giorno.
A Villa Sabrina ogni anno ricordiamo l’Amore con le canzoni che hanno fatto da sottofondo ai momenti speciali, con la raccolta di poesie, lavoretti e racconti personali dei nostri Ospiti che raccogliamo in momenti di convivialità e rendiamo unici ed a disposizione dei familiari.
Tale condivisione permette di rivivere i momenti speciali di ora e di allora in una galleria di emozioni che scaldano il cuore di tutti noi.
Villa Sabrina
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LA TERAPIA OCCUPAZIONALE “IN MOSTRA” ALLA BCT LAB DI TERNILA TERAPIA OCCUPAZIONALE “IN MOSTRA” ALLA BCT LAB DI TERNI
Vedere esposti i risultati della terapia occupazionale svolta in Residenza Protetta è sempre una grande emozione per tutta l’equipe di lavoro ed assistenza.
Quell’oggetto esposto, indipendentemente dalla sua individuale bellezza, è il risultato di Piani Individuali di Assistenza, progettazioni per la rieducazione psicofisica e soprattutto sforzi personali contro le disautonomie e le incertezze del tratto.
Grazie alla preziosa collaborazione con la pittrice Orietta Tartari che segue l’attività di Arteterapia, tutti gli Ospiti hanno partecipato ad un tassello della realizzazione del quadro “ L’albero della vita” che la pittrice ha esposto all’interno della sua mostra personale svoltasi a Terni presso la BCT LAB che ha visto una folta presenza di pubblico e di interesse.
Ringrazio di cuore Orietta Tartari per questa bella opportunità e tutti i nostri collaboratori che con grande impegno lavorano con l’obiettivo di evidenziare e migliorare le capacità residue fisiche, emotive ed espressive di ogni persona presente in residenza.
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CUCINARE IN RESIDENZA PROTETTACUCINARE IN RESIDENZA PROTETTA
Per condividere momenti Gustosi
Cucinare è molto più che preparare i pasti, cucinare per gli anziani in residenza protetta
è particolarmente importante in quanto offre preziosi momenti di condivisione e di piacere, l’opportunità di partecipare alla preparazione dei pasti e di godere di una dieta equilibrata essenziale per mantenere una buona salute, rafforzare il sistema immunitario e prevenire le malattie.
IL CIBO PUÒ ESSERE UTILIZZATO COME:
STIMOLAZIONE COGNITIVA
Stimolando la memoria possiamo recuperare le preferenze alimentari di ogni Ospite, chiedere quali erano o sono ancora i piatti preferiti ed elencare le ricette e gli ingredienti degli stessi. Questi ricordi e la ricerca delle relative ricette o degli ingredienti stimolano la memoria, la discussione e la condivisione di momenti di vita.
STIMOLAZIONE SENSORIALE
La preparazione dei pasti coinvolge i sensi, come la manualità, l’olfatto, il gusto e la vista già dal momento in cui si inizia a pensare alle ricette od ai piatti preferiti da preparare.
Questo può aiutare a stimolare l’appetito e a rafforzare il piacere associato al cibo.
MOMENTI DI CONDIVISIONE
La cucina offre un’occasione unica per condividere momenti conviviali e riscoprire i propri gusti. La condivisione di ricette semplici, di famiglia o quelle speciali dei giorni di festa sono sempre momenti emozionanti sia per gli anziani che per gli operatori addetti a tale animazione.
Villa Sabrina
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MAMMA LA LASCIO A CASA, FINO A QUANDO?MAMMA LA LASCIO A CASA, FINO A QUANDO?
Quante volte ho sentito dire questa frase e quante volte l’ho condivisa con i familiari?
Dopo 28 anni di attività non ricordo quante volte ho consigliato ai familiari strade diverse dalla residenzialità, magari un aiuto in casa, un centro diurno, qualsiasi soluzione ritenuta adeguata alle necessità assistenziali della singola persona che sia rispettosa delle condizioni presenti e che riesca a stimolare il più possibile le iniziali perdite di piccole autonomie.
Anche quando la perdita delle autonomie diventa più evidente e la persona necessita di un aiuto presente nelle 24 ore ci si può organizzare a casa ma…. fino a quando?
La valutazione del “fino a quando” credo sia la parte più difficile della gestione di un familiare a casa e rappresenta un fulcro importante per il futuro del familiare stesso.
Il primo e più difficile passo per un figlio/coniuge deve necessariamente passare attraverso:
la presa di coscienza della malattia, documentandosi con i medici sulla progressione e possibile trattamento della malattia diagnosticata
la sua accettazione riconoscendola anche nelle piccole azioni giornaliere che il familiare non è più in grado di fare
sostegno amorevole dei percorsi e delle stimolazioni delle capacità residue.
Se tali passi non vengono elaborati dai familiari si possono innescare conflitti sul perché si sporca mentre mangia o non riesce a compiere azioni ritenute scontate fino a qualche giorno prima.
Il consiglio che posso permettermi di dare è di valutare oggettivamente se l’assistenza erogata a casa risponde alle reali necessità o se la casa per barriere architettoniche o per organizzazione familiare, impedisca l’assistenza specializzata, la deambulazione regolare, la stimolazione cognitiva delle capacità residue ed una convivialità relazionale, in questo caso il “ quando” va preso in considerazione e condiviso con la residenza scelta per il Piano Individuale di Assistenza.
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Residenza per anziani, come scegliere la Struttura giustaResidenza per anziani, come scegliere la Struttura giusta
Scegliere la Struttura giusta
Questo articolo vuole essere una guida per coloro che si trovano nella necessità di far assistere un proprio familiare, per diverse motivazioni, in una struttura specializzata. Per aiutare il lettore ho pensato di selezionare le domande che in 24 anni di attività ci vengono rivolte più frequentemente.
Prima di tutto dovremmo chiederci: Quale assistenza necessita realmente il nostro familiare?
La risposta sembra facile, ma in realtà non lo è perché non sempre il familiare è in grado di essere obiettivo nello stabilire l’entità e la qualità dell’assistenza di cui necessita. Il primo consiglio è quindi quello di consultarsi con il medico di base o con lo specialista che segue la persona per “pesare“ l’assistenza necessaria.
In secondo luogo: Siamo noi in grado di rispondere positivamente alla necessità assistenziale, in termini di requisiti strutturali, di tempo a disposizione e/o capacità personali? Il lavoro, gli impegni, i figli, malattie personali o altro ci permettono di garantire l’assistenza ad un familiare in difficoltà?
Spesso i componenti della famiglia diventano i veri caregiver assistenziali, le persone di riferimento che annullano la propria vita per dedicarsi appieno ad una necessità familiare, ma a volte non riescono a conciliare tutto, nonostante il possibile accesso ai servizi di Assistenza Domiciliare Integrata delle Usl e dei Comuni che, purtroppo, sono in grado di dare solo un piccolo aiuto settimanale. I familiari sono spesso costretti a rivolgersi alle badanti che, in genere, riescono a soddisfare l’assistenza alle persone autosufficienti.
Infine: Cosa fare nel momento in cui le necessità assistenziali vertono verso una persona non autosufficiente?
In questo caso lo scenario cambia in quanto la permanenza a domicilio con la badante comincia a non bastare e soprattutto a volte non copre le reali necessità, ma si limita ad una supervisione, più che ad una vera a propria assistenza. Da qui inizia il peregrinare nella giungla delle strutture a disposizione, ma, senza una bussola, si rischia di perdersi.
Prima di tutto dobbiamo sapere che nella Regione Umbria, nel 2000 è avvenuta una categorizzazione e regolamentazione delle strutture allora esistenti, per cui sono stati creati dei livelli assistenziali diversi per capacità e potenzialità assistenziale: CENTRI DIURNI, CASE DI QUARTIERE E GRUPPI APPARTAMENTO, CASE DI RIPOSO, RESIDENZE PROTETTE, RESIDENZE SANITARIE ASSISTITE, ognuno dei quali ha delle forme diverse di specializzazione.
E’ fondamentale a questo punto farsi aiutare dal medico di base nell’’individuazione della struttura più adatta alle reali necessità assistenziali del nostro familiare, per passare poi ad informarsi su quali siano le strutture idonee alle nostre esigenze. A questo punto dobbiamo procedere informandoci sull’autorizzazione all’esercizio di ogni singola struttura, chiedere chi siano gli operatori, il contratto di lavoro applicato, gli orari di apertura della struttura, copia del contratto e regolamento. Solo effettuando uno screening iniziale e visitando le strutture potremmo stare tranquilli di aver affidato il nostro caro familiare ad uno staff in grado di proteggerlo e tutelarlo.
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